Giardino di Piuca

Mi sono perso dietro a un fiore e sono passati trent’anni

Piuca è un ampio giardino selvaggio che si sviluppa intorno a una vecchia casa.

Di solito arrivo a Piuca di notte, parto tardi da Milano cercando di lasciarmi dietro tutti gli impegni.

Dall’ultimo bivio asfaltato al cancello ci sono solo cinque minuti di macchina e il paesaggio cambia radicalmente trasformandosi in un santuario per piante.

Affronto la salita in fondo alla strada sterrata: i fari illuminano il cancello accanto alla madonnina, probabilmente ha la stessa età della casa ed è uno dei pochi elementi costruiti del giardino, anzi è l’unico manufatto in muratura oltre la casa.

Metto il freno a mano e scendo velocemente dall’auto per aprire il cancello, poi rientro, vado avanti, richiudo, perché i cinghiali sembrano sempre pronti per l’invasione.

Parcheggio la macchina davanti un rigoglioso Arbutus andracne.

Ho avuto la fortuna di trovarlo per caso tanti anni fa da un vivaista che lo aveva scambiato per un normale corbezzolo: è con lui che è iniziato il mio giardino.