Passato il giardino dei Tarocchi, ideato dall’artista Niki De Saint Phalle, la strada che si dirige verso il sito etrusco di Vulci si fa sempre più stretta fino a diventare sterrata. Il paesaggio da quelle parti è pura campagna maremmana: ci sono i grandi greggi di pecore al pascolo brado, i cavalli nei recinti e perfino qualche vacca bianca dalle enormi corna. Lungo le strade, ciò che sembra solo sterpaglia polverosa in estate si trasforma e in autunno, come in primavera, si rigenera animando un giardino fiorito. Sono Astragalus, Nigella, Cynara, Ampelodesmos, Rosmarinus, Myrtus, Pistacia, Rosa sempervirens, Cyclamen, Orchys, Clematis flammula e Salvia. Sotto i grandi eucalipti isolati esplodono mazzi di narcisi profumati quando altrove è inverno. Il paesaggio mutevole è verde d’inverno, giallo d’estate, bruno nell’autunno: con questa ispirazione negli occhi ho creato un giardino vibratile di piante mediterranee. La selezione botanica è stata ampliata con piante provenienti da regioni del mondo con clima affine: è la flora dei Mediterranean climate californiana, cilena, sudafricana, australiana e non solo. Le piante arido-resistenti sono molte di più di quello che si immagina, dove il clima lo consente rendono possibile creare un giardino anche senza impianto di irrigazione: basta scegliere la stagione giusta, preparare il terreno ad hoc ed essere consapevoli che partire con piante piccole vuol dire guadagnare tempo nella rapidità di crescita del giardino. Il progetto è una citazione in chiave moderna degli antichi giardini persiani e mediorientali amati dalla proprietà/dal proprietario, uomo colto e raffinato che tra le sue passioni annovera l’allevamento di bellissimi cavalli arabi di alta genealogia, ha un frutteto con una collezione di fichi, un grande orto, percorsi e paddock studiati per i cavalli, una piccola serra e un’ampia collezione di piante specifiche.
Pomaro – Val Luretta
Amo progettare ambienti che riescano ad essere produttivi e seduttivi in termini estetici, ecologici e perfino metafisici. Quando il designer olandese Geert Koster mi ha invitato a incontrare la proprietaria