Mi sento complice per aver spinto due amici ad acquistare ben 19 ettari per costruire la loro villa oltre ad alcune dependance all’interno di una coltivazione agricola di carrubi e olivi nei pressi di Noto. Ma, come loro, sono stato letteralmente stregato dalla bellezza di quel luogo di cui ammiro ogni singolo sasso e pianta, oltre che l’intrinseca bellezza della regione. Quando capita di poter realizzare un giardino dove la natura ha una tale forza? In un territorio simile, per giardino si intende l’esterno: il passaggio discreto tra le piante decorative della casa fino alla vegetazione spontanea che qui, oltre a ospitare comuni fichidindia, agavi e grandi masse di lentisco, ampelodesmo e cisto, si arricchisce di esemplari unici come i mirti leucocarpa dal frutto bianco, orchidee selvatiche di diversa specie e distese di mandragola che in primavera producono mazzi violetti e in autunno bacche profumate che ammaliano chiunque si imbatta in loro, proprio come spetta a una pianta tanto misteriosa. Progettare un giardino nel paesaggio naturale del sud della Sicilia non vuol dire disegnare “qualcosa nuovo” o studiare soluzioni per rendere più bella la natura, ma agire in punta di piedi e secondo le circostanze che rendono possibile godere il giardino seguendo le regole della Sicilia: il piacere e la cultura, l’ombra e il fresco, i profumi e i sapori. Le belle piante di questo progetto provengono da Vivai Faro.
Manifattura Tabacchi – Firenze
Da sempre, uno dei temi progettuali che mi affascina di più è la storia d’amore tra le piante e l’architettura, e questo è il soggetto principale del progetto per la